
Biografia
Paolo Dirani si è spinto al di là del puro ruolo di pianista e interprete, per esplorare forme espressive diverse, contaminate nella ricerca di un’esperienza non solo musicale, artisticamente ampia e coinvolgente. Nel suo les fêlures de l’âme (le fessure dell’anima), è anche narratore e autore di testi e immagini. Le musiche per piano solo di les fêlures de l’âme sono contenute nell’omonimo cd pubblicato da Mobydick, un insolito collage che intreccia piccoli brani classici, in un gioco di fusioni timbriche e armoniche.
Nel 2002 scrive e mette in scena con l’attore Ivano Marescotti Suoni da favola (anche su libro e cd Pendragon) e nel 2009 Requiem, partitura per voci spezzate, testi di Stefano Tassinari recitati da Matteo Belli sulle note della celebre messa mozartiana K. 626, trascritta per pianoforte a quattro mani. Nel 2014, sempre con Ivano Marescotti, debutta per il Lugo Opera Festival con Domani è un’altra fiaba, di cui è autore, su musiche di Ravel, Fauré, Bizet, Saint-Saëns e Prokofiev. Nel 2018 firma testi e regia in Dans la Boîte de Claude produzione interamente dedicata a Claude Debussy. Ultimo e recentissimo spettacolo, in duo con Matteo Belli, A riveder le stelle, Dante inside Bach, dialogo amoroso tra due Mondi di età lontane.
Il suo percorso pianistico inizia all’età di sette anni con Tina Rani alla scuola comunale della sua città natale, l’Istituto "Malerbi" di Lugo (Ra). A tredici anni entra nella classe di Lidia Proietti al Conservatorio "Martini" di Bologna diplomandosi nel 1983, proseguendo gli studi a Milano con Ilonka Deckers. In seguito si perfeziona con Alessandro Specchi, Boris Bekhterev, Alfons Kontarsky e dal 1984 al 1986 collabora ai corsi di flauto tenuti da Severino Gazzelloni all’Accademia Chigiana di Siena. Nel 1987 vince il Concorso Internazionale di Stresa nella sezione cameristica ‘Duo Flauto e Pianoforte’. Di rilievo sono le collaborazioni con il chitarrista venezuelano Alirio Diaz e con il Quartetto Fonè. Nel 2008 e 2010 è membro di giuria al Concorso Pianistico Internazionale "Lalla Meryem" di Rabat e nel 2015 del "Premio Abbado".
E’ fondatore e parte, insieme a Mauro Landi, del Duo Clavier (pianoforte a quattro mani). In questa formazione e in esclusiva per la fonè incide importanti opere integrali tra le quali spiccano quelle di Beethoven e Schumann, che si aggiungono ad altre di autori italiani come Rossini, Busoni, Martucci, Respighi, Casella, Liviabella e Malipiero. Ultimo lavoro discografico del Duo Clavier è Petites Histoires, un viaggio fra alcune delle più significative pagine del Novecento francese.